Giorgio Lombardi

(Asti, 30 giugno 1935- Sommariva Perno, 21 maggio 2010)

Giorgio Lombardi si laureò nel 1957 in Giurisprudenza all’Università di Torino con una tesi in diritto costituzionale in materia di proprietà, relatore Franco Pierandrei.  Determinante per la sua formazione fu il soggiorno a Heidelberg, che gli consentì di stringere amicizie profonde, come quelle con Walter Leisner e con Reinhard Mußgnug, che dureranno tutta la sua vita, di conoscere nuovi filoni e nuove metodologie di ricerca e di aprire il suo interesse al diritto straniero e comparato.

Le sue monografie più importanti furono Contributo allo studio dei doveri costituzionali, (Milano, Giuffrè, 1967) e Potere privato e diritti fondamentali, (Torino, Giappichelli, 1967 e 1970). In quest’ultima sviluppò la teoria della Drittwirkung, e cioè dell’efficacia orizzontale o verso i terzi dei diritti fondamentali.

Da costituzionalista, Giorgio Lombardi sviluppò due grandi passioni: la storia e la comparazione. Come ricordava sempre, si può comparare confrontando due o più ordinamenti o due o più periodi storici: l’Italia e la Germania o l’Italia nel periodo statutario e l’Italia nel periodo repubblicano.

La sua passione di storico lo portò a studiare l’ancien régime (Note sul controllo degli atti del sovrano negli Stati Sabaudi ad opera delle supreme magistrature nel periodo dell'assolutismo, in Annali della scuola speciale per archivisti e bibliotecari dell'Università di Roma, gen.-giu. 1962), ma anche la storia locale, soprattutto del Monregalese, cui era particolarmente legato (Storia di Mondovì e del monregalese. II. L’età angioina (1260-1347), Cuneo, Società per gli Studi Storici, Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo, 2002, insieme a R. Comba  e G. Griseri). Molto importanti furono i suoi studi sulla c.d. guerra del sale (La Guerra del Sale (1680-1699). Rivolte e frontiere del Piemonte barocco, Milano, Franco Angeli, 1986; I Ferrero nelle Guerre del sale (1680-1699): l’obbligo politico dalla “patria” cittadina allo Stato, in A. Merlotti (cur.), Nobiltà e Stato in Piemonte. I Ferrero d’Ormea, Atti del convegno, Torino-Mondovì 3-5 ottobre 2001, Torino, S. Zamorani, 2003). Le sue prime pubblicazioni, del resto, tre addirittura precedenti alla sua laurea ed altre immediatamente successive, sono dedicate alla storia, ed alla storia del Monregalese in particolare.

La sua profonda cultura e la sua curiosità intellettuale influenzarono anche il suo approccio agli studi giuridici e di diritto comparato: un approccio non dogmatico e astratto, ma attento alle specificità e alla storia degli ordinamenti presi in considerazione.

Ė in questo quadro che, in Premesse al corso di diritto pubblico comparato. Problemi di metodo, (Milano, Giuffrè, 1986), elaborò la teoria della formula politica istituzionalizzata. Distinguendo il metodo del diritto pubblico comparato da quello del diritto privato comparato, egli sottolinea innanzi tutto che nel diritto pubblico comparato è più interessante individuare le differenze che le analogie, dato che in questo caso l’obiettivo non è individuare regole comuni per facilitare contratti o scambi commerciali, bensì comprendere le ragioni storiche e istituzionali che hanno condotto a soluzioni parzialmente o totalmente differenti. La formula politica istituzionalizzata è appunto l’approccio che, secondo Giorgio Lombardi, contraddistingue il diritto pubblico comparato: in tale ambito non è sufficiente analizzare legislazione, giurisprudenza e dottrina, ma occorre individuare la regola non scritta, la ragione politica, le scelte di fondo che caratterizzano ogni ordinamento costituzionale.

Ebbe incarichi prestigiosi: membro del Consiglio Superiore della Magistratura e del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti, Presidente del Collegio Garante della Costituzionalità delle norme della Repubblica di S. Marino, membro della Commissione Tributaria Centrale e della Commissione per la Revisione dei Collegi elettorali, membro del Consiglio di Presidenza, del Consiglio di amministrazione e della Giunta del CNR, membro della Commissione regionale per il referendum popolare nella Valle d'Aosta.

Insegnò a Urbino, poi a Torino, prima a Scienze Politiche e poi a Giurisprudenza, dove tenne corsi inizialmente di diritto costituzionale, quindi di diritto pubblico comparato. Dopo la morte di Franco Levi tenne per alcuni anni anche il corso di diritto regionale. Al diritto regionale sono legati alcuni suoi studi, come La Regione Piemonte (Milano, Giuffrè, 1986) e Legislazione regionale concorrente e limite dei principi: spunti e contrappunti a proposito di una sentenza esemplare (in Giurisprudenza costituzionale, 1982), in cui sottolinea la diversa accezione di legislazione concorrente in Germania e in Italia.

A Giorgio Lombardi piaceva far lezione, discutere con gli studenti, seguirli in tesi di laurea su argomenti talvolta poco convenzionali. Alcuni suoi volumi, come Le garanzie costituzionali o Lo Stato federale, sono legati a corsi di lezioni. I suoi corsi di diritto pubblico comparato erano infatti sempre corsi monografici, dedicati ad argomenti particolari.

Tempo, cura e attenzione dedicava inoltre ai suoi allievi: gli sarò sempre grata per tutto quello che mi ha insegnato con grande generosità e per la fiducia e l’affetto che mi ha dimostrato.

Elisabetta Palici di Suni