Descrizione

L’Autore propone un viaggio nel sottosuolo della nozione europea di “spazio pubblico”, muovendo dalla filosofia greca, al fine di mostrarne la persistente e concreta vitalità, anche attraverso una rilettura dei classici del diritto (Parmenide, Platone, Hans Kelsen, Carl Schmitt).

Il cuore del volume è occupato da un serrato confronto con il pensiero di Emanuele Severino, il cui approfondimento può contribuire allo sviluppo degli studi giuspubblicistici. Nel saggio si propone, tra l’altro, un inquadramento del nichilismo giuridico come destino e non come mero fenomeno culturale: su questa base si intende contribuire a una più efficace definizione e interpretazione delle sfide che, negli anni Venti del XXI secolo, la dottrina costituzionale è chiamata ad affrontare, come il diffuso attacco ai fondamenti del diritto costituzionale o il successo di ideologie olistiche e neocomunitaristiche.

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