Jörg Luther

(1959-2020)

1. Jörg Luther nasce a Marburg, nell’allora Germania Ovest, il 26 settembre 1959.

Dopo aver frequentato il liceo classico umanistico “Gymnasium Philippinum” di Marburg, si iscrive alla Georg-August Universität di Göttingen, conseguendo nel 1983 il titolo di Referendar, una volta superato l’Erstes Juristisches Staatsexamen.

Dal gennaio 1986 inizia il periodo di tirocinio legale (Referendariat), che svolge affiancando sia magistrati, sia liberi professionisti, sia pubbliche amministrazioni. Nell’ambito del Referendariat lavora, inoltre, per sei mesi presso lo studio torinese dell’avvocato Franzo Grande Stevens.

Sostiene l’esame finale il 16 marzo 1989 a Marburg, conseguendo il titolo di Assessor esercitando quindi la professione di avvocato presso il Tribunale di Francoforte fino al 1996.

Dopo la laurea, e in parallelo con il periodo di Referendariat, si avvia alla carriera universitaria iniziando il dottorato di ricerca presso la Facoltà di Giurisprudenza della Georg-August Universität Göttingen, come allievo di Christoph Link e Peter Häberle, orientando precocemente i propri interessi di ricerca nella prospettiva della comparazione e svolgendo i suoi studi prevalentemente sulla Corte costituzionale italiana.

Negli anni del dottorato consegue, tra le altre cose, una borsa di studio annuale della Fondazione nazionale per gli studi del popolo tedesco (Studienstiftung des Deutschen Volkes) e una borsa di studio semestrale del Servizio nazionale per gli scambi accademici (Deutscher Akademischer Austauschdienst, DAAD), grazie alle quali ha l’occasione di svolgere un periodo di studio e ricerca in Italia, presso l’Istituto Giuridico dell’Università degli Studi di Torino, ove inizia la collaborazione con Gustavo Zagrebelsky, di cui diviene allievo.

Nell’ambito degli studi dottorali torinesi produce, tra le sue prime opere, la traduzione di Costituzione e diritto costituzionale di Rudolf Smend, insieme con Gustavo Zagrebelsky e Fabio Fiore.

Difende con successo la tesi dottorale (con disputatio di Christian Starck) il 24 febbraio 1989, acquisendo così il titolo di Doktor der Rechtswissenschaften (PhD).

Nel 1989 inizia un nuovo percorso di dottorato di ricerca in diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano, ottenendo, inoltre, l’assegnazione, per un periodo di studio e ricerca, all’Ufficio Studi della Corte costituzionale italiana.

Al termine del percorso di studi dottorali difende con successo una tesi su “Libertà di coscienza e giustizia costituzionale” conseguendo quindi, il 23 luglio 1992, il titolo di Dottore di ricerca (PhD) in diritto costituzionale.

Dopo il dottorato, dal 1993 al 1996, insegna Diritto costituzionale italiano e comparato presso la Facoltà di Giurisprudenza di Alessandria dell’Università degli Studi di Torino, e dal 1993 al 1994 insegna Giustizia costituzionale presso l’Università degli Studi di Torino.

Collabora inoltre assiduamente con la scuola di Peter Häberle, entrando a far parte di un prolifico seminario internazionale di costituzionalisti che coinvolge università italiane (Roma), spagnole (Granada), francesi (Montpellier), portoghesi (Lisboa), brasiliane, peruviane e messicane.

Nel 1996 Jörg Luther diviene il primo studioso straniero a vincere in Italia un concorso per l’accesso al ruolo dei Professori universitari nel settore concorsuale di diritto costituzionale. Più precisamente, viene abilitato alle funzioni di Professore associato nell’ultima edizione del concorso “nazionale”.

Nel 1996 viene chiamato come Professore associato di Istituzioni di diritto pubblico il Dipartimento di diritto pubblico della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, iniziando una collaborazione con la scuola di Alessandro Pizzorusso.

Dal 1998 al 2014 è membro del collegio docenti del Dottorato di ricerca in “Giustizia costituzionale e diritti fondamentali” dell’Università di Pisa.

Nel 2000 ottiene, a Teramo, l’abilitazione all’esercizio delle funzioni di Professore ordinario per il settore concorsuale diritto costituzionale.

Nel 2001 viene chiamato come Professore di prima fascia di Istituzioni di diritto pubblico presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”.

Dal 2005 al 2012 è componente eletto del Consiglio d’amministrazione dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale.

Dal 2005 al 2008 è co-direttore del Centro Interateneo di Studi per la Pace, istituito dall’Università degli Studi di Torino, dall’Università degli Studi del Piemonte Orientale e dal Politecnico di Torino.

Nel 2008 viene eletto, dal Consiglio regionale della Regione Piemonte, come membro della Commissione di Garanzia fino alla scadenza del mandato nel 2014.

Viene inoltre nominato dal Consiglio Universitario nazionale quale membro del Consiglio giudiziario della Corte d’Appello Piemonte / Valle d’Aosta dal 2012 al 2016.

Dal 2008 è membro del collegio docenti del Dottorato di ricerca in “Autonomie locali, servizi pubblici e diritti di cittadinanza” (DRASD) dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale. Dal 2011 assume le funzioni di coordinatore vicario del Dottorato, mentre a partire dal 2013 diviene Coordinatore del nuovo Dottorato di ricerca in “Istituzioni pubbliche, sociali e culturali” dell’Università del Piemonte Orientale. Da una sua idea nasce l’Osservatorio per le Autonomie Locali (OPAL), rivista da lui diretta che raccoglie i contributi di giovani ricercatori sui temi giuspubblicistici e amministrativistici di maggiore attualità con riferimento al sistema delle autonomie, con una particolare attenzione per la prospettiva europea e comparata.

Nel corso della sua carriera è stato membro del Comitato di direzione, Comitato scientifico o Comitato di redazione di innumerevoli riviste, collane e centri di ricerca, tra cui si segnalano: Archivio delle costituzioni storiche, Università degli Studi di Torino; Revista de Derecho Constitucional Europeo, Universidad de Granada; Diritto pubblico comparato ed europeo; Rassegna di diritto pubblico europeo, Napoli; Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci, Torino (1996-2016); Centro di cultura protestante, Torino; Centro Interateneo di Studi per la Pace, Torino; Centro de Estudios de Filosofia del Derecho y Teoria Constitucional, Lima (membro onorario dal 2012); Réseau Académique sur la Charte Sociale Européenne, sezione italiana; Istituto Storico della Resistenza di Alessandria (ISRAL); Piemonte delle autonomie, Consiglio regionale, Torino; Centro di ricerca sulle cittadinanze, Reggio di Calabria; Centro interateneo di storia e didattica della Shoah, Teramo; Collana “Sovranità, Federalismo, Diritti”, Università dell’Insubria; Osservatorio sulla Sostenibilità culturale, Università degli Studi di Milano; Centro interdipartimentale di Diritto e Storia costituzionale (DISCO), Alessandria. È stato anche co-direttore della serie “Political Theory and Law” della rivista “POLIS Working Papers”

È stato membro di numerose associazioni di giuristi e costituzionalisti italiane e straniere, tra cui si segnalano, in particolare: l’Associazione Italiana dei Costituzionalisti (AIC); la Societas Juris Pubblici Europae; il Deutsch-Italienisches Verfassungskolloquium (Colloquio costituzionale italo-tedesco); il Gruppo di Pisa; la Società Italiana per la Ricerca nel Diritto Comparato (SIRD); l’Associazione Diritto Pubblico Comparato ed Europeo (DPCE); l’Istituto Subalpino per l’Analisi e l’Insegnamento del Diritto delle Attività Transnazionali (ISAIDAT); l’Asociación Mundial de Justicia Constitucional; l’Associazione “Club giuristi dell’ambiente”; la Società italiana di Diritto sanitario (SoDiS). È il primo accademico italiano a essere ammesso tra i soci della Vereinigung der Deutschen Staatsrechtslehrer (VDSTRL)

Jörg Luther si spegne prematuramente a Torino il 3 marzo 2020, dopo una breve malattia, durante la quale    riesce comunque a scrivere la un’autobiografia, una testimonianza di estremo interesse: Il corso della vita mia. Marburg 1959-Torino 2020, Aracne, Roma 2020.

 

2. La produzione scientifica di JL è talmente vasta e poliedrica da rendere impossibile una rassegna completa e per ragioni di spazio, in questa sede saremo costretti ad effettuare una selezione grande quanto arbitraria[1].  Tra le monografie ricordiamo la prima (Die italienische Verfassungsgerichtsbarkeit, Baden-Baden, Nomos Verlag, 1990) sulla giustizia costituzionale italiana trattata anche in una prospettiva che, a tutt’oggi, rimane uno dei principali studi in lingua tedesca sulla giustizia costituzionale italiana.  Di grande interesse il volume su Idee e storie di giustizia costituzionale nell’Ottocento, Torino, Giappichelli, 1990, che ricostruisce i fondamenti storici del “diritto processuale costituzionale” in Europa attraverso lo studio, anche in prospettiva comparata, dei modelli rivoluzionari francesi e italiani, i primi tribunali delle monarchie costituzionali primo ottocentesche in Germania, il sindacato costituzionale nell’Impero guglielmino e le prime forme di giustizia costituzionale dell’Italia cavourriana. A queste si aggiunge: Pratica dei diritti fondamentali, Torino, Giappichelli, ed. provvisoria, 2000, tuttora inedita, che analizza in chiave storica e comparata gli strumenti di tutela diretta individuale de diritti fondamentali dinanzi ai tribunali costituzionali.

Al processo di integrazione europea e alle tappe principali del processo di costituzionalizzazione dell’Unione, per il potenziamento e la definizione di una vera “identità europea” è poi dedicata l’opera: Europa constituenda. Studi di diritto, politica e cultura costituzionale, Torino, Giappichelli, 2007.

 

2.1 Uno dei meriti principali che va riconosciuto a JL è quello della grande varietà degli interessi di ricerca, come confermato dai saggi pubblicati in oltre venti anni di attività. Tra i temi più ricorrenti troviamo quello della giustizia costituzionale, anche quale assiduo frequentatore degli incontri del Gruppo di Pisa, analizzata, in particolare, nel confronto tra l’esperienza tedesca e quella italiana. Sul tema si segnalano, in particolare: Il costituzionalismo dei giudici costituzionali, in Diritto & Questioni Pubbliche, vol. 16, n. 2, 2016; Le (in-)certezze del diritto tra legislatore interprete e giudice che aggiusta automatismi, in AA. VV., Crisi della giustizia e (in)certezza del diritto, Editoriale Scientifica, 2018; La motivazione delle sentenze costituzionali in Germania, in A. Ruggeri (a cura di), La motivazione delle decisioni della Corte costituzionale, Giappichelli, 1994; La Verfassungsbeschwerde tedesca: mito o meta?, in A. Anzon, P. Caretti, S. Grassi (a cura di), Prospettive di accesso alla giustizia costituzionale, Giappichelli, 2000; La giustizia costituzionale nella Repubblica Federale di Germania, in R. Romboli, R. Tarchi (a cura di), Esperienze di giustizia costituzionale, Giappichelli, 2000; La composizione dei tribunali costituzionali e le autonomie territoriali: esperienze straniere, in A. Anzon, G. Azzariti, M. Luciani (a cura di), La composizione della Corte costituzionale, Giappichelli, 2004; Revisione costituzionale e giustizia costituzionale, in R. Bin, G. Brunelli, A. Pugiotto, P. Veronesi (a cura di), “Effettività” e “seguito” delle tecniche decisorie della Corte costituzionale, Scritti per il cinquantenario della Corte Costituzionale, ESI, 2006; Il costituzionalismo dei giudici costituzionali, in Diritto & Questioni Pubbliche, vol. 16, n. 2, 2016; Le (in-)certezze del diritto tra legislatore interprete e giudice che aggiusta automatismi, in AA. VV., Crisi della giustizia e (in)certezza del diritto, Napoli, 2018.

 

2.2 Altro filone di grande interesse è quello relativo allo studio dei principi, dei diritti e dei doveri costituzionali, con spunti di comparazione tra ordinamenti europei, e non solo. Oltre che al criterio di ragionevolezza, una particolare attenzione è stata dedicata al tema dei diritti culturali, categoria spesso “negletta” dalla dottrina costituzionalistica nel panorama nazionale è comparato, e di cui egli è divenuto uno dei maggiori esperti in Italia, introducendo il tema nel dibattito giuspubblicistico e provvedendo alle prime definizioni ed elaborazioni della categoria. Tra le opere in argomento si segnalano in particolare: L’idea dei diritti fondamentali nel protestantesimo, in Materiali per una Storia della Cultura Giuridica, a. XXI, 1991; Ragionevolezza (delle leggi), in Digesto delle discipline pubblicistiche, Torino, UTET, 1997; Le frontiere dei diritti culturali in Europa, in G. Zagrebelsky (a cura di), Diritti e Costituzione nell’Unione europea, Laterza, 2003; Il velo scoperto dalla legge: profili di giurisprudenza costituzionale comparata, in S. Ferrari (a cura di), Islam ed Europa, Carocci, 2006; L’uso dei principi fondamentali nella giurisprudenza costituzionale, in S. Staiano (a cura di), Giurisprudenza costituzionale e principi costituzionali (atti del convegno annuale del Gruppo di Pisa Capri, 3-4 giugno 2005), Giappichelli, 2006.

I doveri di chi giudica il giudice dei doveri, in R. Balduzzi, M. Cavino, E. Grosso, J. Luther (a cura di), I doveri costituzionali: la prospettiva del giudice delle leggi (Atti del Convegno di Acqui Terme-Alessandria svoltosi il 9-10 giugno 2006), Giappichelli, 2007; Fundamental Rights in the Regional State, in A. Weber (a cura di), Fundamental Rights in Europe and North America, Leiden, Nijhoff, 2007; Ragionevolezza e dignità umana, in A. Cerri (a cura di), La ragionevolezza nella ricerca scientifica ed il suo ruolo specifico nel sapere giuridico, Vol. II, Aracne, 2007; Il crocefisso come simbolo religioso, culturale e politico in costituzione, in G. E. Rusconi (a cura di), Lo stato secolarizzato nell’età post-secolare, (Annali dell'Istituto storico italo-germanico di Trento, Quaderni, 73), il Mulino, 2008; Il diritto alla memoria come diritto culturale dell’uomo in democrazia, in AA.VV., Studi in onore di Franco Modugno, Vol. III, ESI, 2011.

 

2.3 J. L. si è poi occupato diffusamente del processo d’integrazione europea, e delle sorti del processo di costituzionalizzazione dell’Unione, con una capacità di dar vita a un proficuo dialogo tra diverse culture giuridiche, che gli è valso il riconoscimento diffuso, nell’accademia italiana e internazionale, come “giurista europeo”. Tra i lavori su questo tema si segnalano, in particolare: Il principio di sussidiarietà: un “principio speranza” per il diritto costituzionale comune europeo? in Il Foro italiano, V, 1996; Costituzionalismo europeo e costituzionalismo americano: scontro o incontro? in Rivista AIC, 2003; Union, States, Regions: How do we Develop Multilevel Rights and Multilevel Democracy?, in U. Morelli (a cura di), A Constitution for the European Union, Giuffré, 2004; Jueces europeos y jueces nacionales: la Constitución del diálogo, in Revista de Derecho Constitucional Europeo, n. 3, 2005;  La costruzione del diritto costituzionale europeo secondo il metodo haeberliano, in Rivista AIC, 2009; Il costituzionalista europeo come osservatore partecipante alla democrazia europea, in A. Cantaro (a cura di), Il costituzionalismo asimmetrico dell’Unione, Giappichelli, 2010; Il processo di Karlsruhe al trattato di Lisbona: alla ricerca di interpretazioni ragionevoli, in Giurisprudenza costituzionale, 2011; Interpretare Karlsruhe: luce gialla o rossa per gli Eurobonds?, in Quaderni Costituzionali, 2012;  Il rinvio pregiudiziale di Karlsruhe sui poteri della BCE, in Quaderni costituzionali, n. 1, 2014;  Il Parlamento tedesco come titolare del potere di integrazione europea (alcune osservazioni comparate), in P. Bilancia (a cura di), Il ruolo dei parlamenti nazionali nel processo di integrazione europea, CEDAM, 2016; Il futuro dell’integrazione europea nel contesto globale: preoccupazioni del costituzionalista, in Nomos, n. 2, 2018; Judicial Independence and Accountability in the Council of Europe and the European Court of Human Rights, in E. Hirsch Ballin, G. van der Schiff, M. Stremler (a cura di), European Yearbook of Constitutional Law 2019: Judicial Power: Safeguards and LImits in a Democratic Society, Berlin-Heidelberg, Springer, 2020.

 

2.4 Non mancano studi sul tema delle autonomie, del federalismo e del regionalismo, con uno sguardo attento alla comparazione con le esperienze di decentramento di altri ordinamenti europei. Tra i lavori su questa materia si segnalano:  Aspetti costituzionali dell'autonomia valdostana, in S. Wolf (a cura di), Storia d’Italia - Le regioni dall'Unità ad oggi: La Valle d’Aosta, Torino, Einaudi, 1995; Le competenze regionali in materia di funzioni giudiziarie e le esperienze di giudici “regionali” nel diritto comparato, in Federalismi.it, n. 7, 2004; La riforma del federalismo in Germania all’esame del parlamento italiano, in A. D’Atena (a cura di), I cantieri del federalismo in Europa, Giuffré, 2008; Momenti di devoluzione nel federalismo tedesco, in R. Balduzzi, J. Luther (a cura di), Annuario Drasd 2012: Dal federalismo devolutivo alla spending review, Giuffrè, 2013; Gli organi regionali di garanzia, in AA. VV., Lineamenti di diritto costituzionale della Regione Piemonte, Giappichelli, 2018; La nascita e l’apprendimento dell'autonomia, in AA. VV., Lineamenti di diritto costituzionale della Regione Piemonte, Giappichelli, 2018.

 

2.5 Una parte rilevante della produzione scientifica di Jörg Luther è stata dedicata alla comparazione a tutto tondo, che ha spaziato nei più diversi ambiti del diritto costituzionale non toccati dalla restante produzione minore. Ciò proprio per via della sua vocazione a essere, in tutti i sensi, “giurista europeo”, e per la sua genuina curiosità nei confronti di altri ordinamenti. In primo luogo, comparazione tra Italia e Germania, per via della sua approfondita conoscenza del sistema giuridico di entrambi gli Stati. In secondo luogo, comparazione tra ordinamenti europei. Infine, in un orizzonte allargato, comparazione tra tradizione costituzionale europea e altre culture costituzionali, come ad esempio quella asiatica o quella africana. Tra le principali pubblicazioni sul tema si segnalano: Antropocentrismo ed ecocentrismo nel diritto dell’ambiente: profili tedeschi ed italiani, in Politica del diritto, 1989; L’esperienza del voto dissenziente nei paesi di lingua tedesca, in Politica del diritto, 1994; Il diritto dei beni culturali nella Repubblica federale di Germania, in L. Mezzetti (a cura di), I beni culturali, CEDAM, 1995;  La dottrina tedesca in tema di forma di governo, in Riv. Dir. Pub. Comp. Europ, 1999; Il debole della democrazia del cancelliere, in Quaderni Costituzionali, 2005.

Percezioni europee della storia costituzionale cinese, in Working paper POLIS - Political Theory and Law, n. 78, 2006;  con P. Passaglia, R. Tarchi (a cura di), A World of Second Chambers. Handbook for Constitutional Studies on Bicameralism, Giuffré, 2006; Percezioni europee della storia costituzionale cinese, in G. Ajani, J. Luther (a cura di), Modelli giuridici europei nella Cina contemporanea, Jovene, 2009; con F. Longo, Costituzioni di microstati europei: i casi di Cipro, Liechtenstein e Città del Vaticano, in Working paper POLIS - Political Theory and Law, n. 176, 2010;

Il rinnovato interesse italiano per la Verfassungsbeschwerde: elementi di politica costituzionale comparata, in R. Tarchi (a cura di), Patrimonio costituzionale europeo e tutela dei diritti fondamentali: il ricorso diretto di costituzionalità, Giappichelli, 2012; Il modello tedesco della politica ecclesiastica e religiosa, in Quaderni di diritto e politica ecclesiastica, n. 1, 2014; La dimension constitutionnelle entre “Europe allemande” et “Europe italienne”, in F. Balaguer Callejón, S. Pinon, A. Viala (a cura di), Le droit constitutionnel européen à l’épreuve de la crise économique et démocratique de l’Europe, LGDJ, 2015 ; Crisi economica ed impatto sulle istituzioni nazionali: i punti di vista della Germania, in Federalismi.it, n. 26, 2016; Powers and Limits of the Unelected Federal Government in Germany, in Federalismi.it, n. 24, 2018.

 

2.6 Spicca, poi, l’interesse di J.L. per la storia costituzionale, che testimonia, una volta di più, la sua propensione per l’interdisciplinarietà. La sua ricerca sul punto si è posta spesso all’intersezione tra i suoi studi di diritto comparato, di teoria generale e di sistema delle autonomie locali. Tra le principali pubblicazioni si segnalano: Rudolf Smend: genesi e sviluppo della dottrina dell’integrazione, in G. Gozzi (a cura di), Crisi istituzionale e teoria dello Stato in Germania dopo la prima guerra mondiale, Annali dell’istituto storico italo-germanico di Trento, n. 24, il Mulino, 1987; Le esperienze della Notverordnung (Appunti per una comparazione), in Corte Costituzionale (a cura di), I decreti-legge non convertiti, Giuffré, 1996;  con S. Caporal, O. Vernier, Constitutional Documents of France, Corsica and Monaco 1789–1848 / Documents constitutionnels de la France, de la Corse et de Monaco 1789–1848 / Verfassungsdokumente Frankreichs, Korsikas und Monacos 1789–1848, in H. Dippel (a cura di), Constitutions of the World from the late 18th Century to the Middle of the 19th Century / Verfassungen der Welt vom späten 18. Jahrhundert bis Mitte des 19. Jahrhunderts, XI, Berlin, De Gruyter-Saur, 2009-2010; Quel che la storia di Attilio Brunialti insegna al costituzionalismo italiano, in Democrazia e diritto, 2011; Per una storiografia costituzionale conforme a costituzione, in AA. VV., Costituzionalismo e Costituzione nella vicenda unitaria italiana. Annuario 2011, Jovene, 2014; Jean Calvin, ein guter Geist des Konstitutionalismus? in H. De Wall (a cura di), Reformierte Staatslehre in der Fruehen Neuzeit, Duncker & Humblot, 2014.

 

2.7 Infine, una parte significativa della produzione scientifica, specie negli ultimi anni dell’attività, è stata dedicata al tema del negazionismo, della Shoa e dei diritti delle vittime, nell’esperienza giuridica italiana, tedesca e comparata. Sul tema si segnalano i seguenti lavori: L’antinegazionismo nell’esperienza giuridica tedesca e comparata, in Diritto pubblico comparato ed europeo, 2008-2009; Diritto e memoria, in U. Pomarici (a cura di), Atlante di filosofia del diritto, Giappichelli, 2012; L’Europa antinegazionista, in F. Germinario (a cura di), Il negazionismo, Carocci, 2015; Shoah e genocidi in Africa, alcune storie da rileggere, in Quaderno di storia contemporanea, n. 63, 2018.

Riguardo alle pubblicazioni su altri argomenti, ci limitiamo a ricordare: Commento all’art. 52 della Costituzione, in R. Bifulco, A. Celotto, M. Olivetti (a cura di), Commentario alla Costituzione, Vol. I, UTET, 2006; Precedente e linguaggio giuridico in Italia, in B. Ehrenzeller, P. Gomez, M. Kotzur, D. Thürer, K. Vallender (a cura di), Präjudiz und Sprache - Precedent and its Language, Dike-Nomos, 2008; Per un “diritto alla Costituzione”, in Diritto pubblico comparato ed europeo, 2009; Il contributo di Leopoldo Elia al bicameralismo, in Rassegna parlamentare, n. 51, 2009; Riconoscimento di forza normativa ad atti non prodotti da poteri-fonte (la soft-law), in M. Dogliani (a cura di), Il libro delle leggi strapazzato e la sua manutenzione, Giappichelli, 2012; La legislazione costituzionale, in M. Siclari (a cura di), Il pluralismo delle fonti previste dalla Costituzione e gli strumenti per la loro ricomposizione, Napoli, Editoriale Scientifica, 2012; La dottrina generale di Kelsen in Italia semper docet?, in H. Kelsen, Dottrina generale dello Stato, trad. it a cura di Milano, Giuffrè, 2013; Il mandato sociale del giudice, in M. Dogliani (a cura di), La ricerca dell'ordine perduto, Bologna, il Mulino, 2015; Realism and Idealism in the Italian Constitutional Culture, in M. Adams, E. Hirsch Ballin, A. Meuwese (a cura di), Constitutionalism and the Rule of Law, Cambridge, Cambridge University Press, 2017; Haeberliana, in Lo Stato, n. 10, 2018; La giustizia di classe esiste ancora? in E. Fraenkel, Giustizia di classe e politica costituzionale. Raccolta di saggi di Ernst Fraenkel, postfazione di J. Luther trad. it a cura di E. Daly, Aracne, 2018.

 

2.8 Trascurando qui i riferimenti ad altri temi di cui J.L. si è occupato, un grande rilievo va riconosciuto alla traduzione dei classici (e di alcune fondamentali sentenze del Tribunale costituzionale tedesco, oltre che, con A. ANZON, de “La Legge fondamentale tedesca, Giuffré, 1997), resa particolarmente proficua dal bilinguismo e dalla approfondita conoscenza delle culture giuridiche italiana e tedesca. Selezionando solo le più rilevanti, alla traduzione di Costituzione e diritto costituzionale di Rudolf Smend (Costituzione e diritto costituzionale, Giuffré, 1988) sono seguite traduzioni di Hans Kelsen (Dottrina generale dello Stato, Giuffrè, 2013) ed Ernst Fraenkel (Giustizia di classe e politica costituzionale. Raccolta di saggi di Ernst Fraenkel, Aracne, 2018); rilevanti, poi, alcune traduzioni del maestro Peter Häberle (La cittadinanza europea come tema di una dottrina europea della costituzione, in Rivista di diritto costituzionale, 1998; Il caso tedesco, in AA. VV., La nascita delle costituzioni europee del secondo dopoguerra, CEDAM, 2000; Per una dottrina della costituzione come scienza della cultura, Carocci, 2001; Legal Comparison for Constitutional Development – The Relevance of Federalism and Regionalism, AA.VV, A World of Second Chambers, Giuffrè, 2006; Diritto costituzionale nazionale, unioni regionali fra Stati e diritto internazionale come diritto universale dell’umanità: convergenze e divergenze, in Rivista AIC, n. 1, 2010; Prima lezione di diritto costituzionale, in R. Balduzzi, J. Luther (a cura di), Dal federalismo devolutivo alla spending review: annuario DRASD 2012, Milano, Giuffrè, 2013; I compiti della giurisdizione - in nome di chi?, in A. Giorgis, E. Grosso, J. Luther (a cura di), Il costituzionalista riluttante, Einaudi, 2016).

Per concludere dobbiamo ricordare come JL ha sempre dedicato una particolare attenzione alle recensioni (ne ha redatte ben 17 tra il 1992 ed il 2018), sempre puntuali e rigorose, non rappresentando mai (solo) un mezzo per conferire una maggiore visibilità a un’opera altrui, ma piuttosto un’occasione per avviare un dialogo con l’autore e sollecitare ulteriori riflessioni sull’oggetto della ricerca, spesso con spunti di vista innovativi e originali.

 

Giovanni Cavaggion 

Giovanni Boggero