Giuseppe Guglielmo Floridia

(Cosenza 14/4/1950-Pavia 4/7/2006)

Nato a Cosenza da famiglia siciliana, riceve la prima formazione a Pescara e a Roma mentre svolge gli studi superiori e universitari a Genova (tutte località nelle quali deve trasferirsi il padre, ufficiale dei Carabinieri, per ragioni di servizio; nel capoluogo ligure poi manterrà sempre la residenza familiare).

Consegue la maturità classica e acquisisce progressivamente una solida formazione umanistica (alimentata in particolare dalla sua passione per la letteratura, la storia dell’arte, la filosofia e la storia in generale). Nel 1973, nell’Ateneo ligure, si laurea in Giurisprudenza, discutendo una tesi in diritto costituzionale sul controllo di costituzionalità delle omissioni del legislatore (con relatore Federico Sorrentino): l’esame di laurea gli vale il punteggio di 110/110, lode e dignità di stampa.

Dopo la laurea si dedica massimamente allo studio del diritto costituzionale e intraprende da subito la carriera universitaria in ciò incoraggiato dallo stesso Federico Sorrentino.  

Nel 1978 convola a nozze con Maria Rosaria Di Garbo, alla quale rimarrà sempre legatissimo. 

Sul versante della speculazione scientifica coltiva in particolare la tematica delle fonti del diritto: il suo principale contributo in questo ambito è la monografia “Il regolamento parlamentare nel sistema delle fonti” (Giuffrè, 1986), lavoro la cui considerazione finisce per rappresentare un passaggio pressoché ineludibile per la successiva letteratura scientifica in materia. Divenuto Professore associato in diritto pubblico (dopo aver già vinto anche il concorso da Ricercatore universitario), nel 1988 è chiamato dalla Facoltà di Scienze politiche dell’Università abruzzese “G. D’Annunzio”, sede di Teramo, presso la quale impartisce diversi insegnamenti giuspubblicistici, e in particolare quelli di Istituzioni di diritto pubblico e di Diritto costituzionale italiano e comparato (cattedra quest’ultima che dal 1994 al 1996 ricoprirà come Professore ordinario). Nella sede teramana stringe rapporti di amicizia e di collaborazione scientifica con vari colleghi, anche di discipline non giuridiche: mette qui conto segnalare in particolare, per le importanti ricadute in termini di produzione scientifica e di maturazione del proprio itinerario metodologico di ricerca in campo giuridico, quelli intrattenuti con Filippo Mazzonis e Giuseppe Franco Ferrari. Nel corso della sua esperienza accademica abruzzese, stimolato dal clima culturale eclettico della Facoltà di Scienze politiche (presso la quale ricopre anche l’incarico di Direttore di Dipartimento) matura una sensibilità per un approccio comparativo, diacronico e “aperto” allo studio del diritto costituzionale senza con ciò rinunciare ad essere un giurista a tutto tondo, estremamente attento al dato tecnico-formale e dall’impostazione “positivista”. La sintesi di un siffatto percorso culturale, tanto ricco di apporti e di intuizioni quanto metodologicamente rigoroso, può cogliersi in un altro lavoro monografico di questo periodo: “La costituzione dei moderni. I. Dal medioevo inglese al 1791” (Giappichelli, 1991), destinato a rappresentare la prima parte di un’opera più ampia rimasta purtroppo incompiuta. In questo stesso solco sembra inserirsi anche il suo terzo e più tardo lavoro monografico “Il cantiere della nuova Europa”, realizzato con Lucia G. Sciannella (Il Mulino, 2003), nel quale si analizza in genuina chiave di diritto costituzionale e comparato il tentativo di accelerazione nel processo di integrazione europea posto in essere in apertura del nuovo millennio.

Giova sottolineare che il volume “La costituzione dei moderni”, dedicato alla genesi del costituzionalismo liberal-democratico nelle esperienze inglese, nordamericana e francese è tutt’altro che uno studio di “semplice” storia costituzionale. Al lettore attento, infatti non sfugge che nelle pagine del libro il dato storico (in senso largo) è combinato con una raffinatissima analisi tecnico-giuridica di istituti, processi e dinamiche. Illuminante a proposito della sensibilità diacronica e comparativa maturata dal Floridia giurista in questo arco di tempo è il sottotitolo del volume: “profili tecnici di storia costituzionale”.

L’impegno accademico abruzzese per Floridia si dipana in parallelo ad altre esperienze didattiche, realizzate presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Genova (dove impartisce l’insegnamento di Diritto e legislazione urbanistica dal 1992 al 1996) e nell’Università “L. Bocconi” di Milano (dove, in qualità di professore a contratto, insegna Istituzioni di diritto pubblico dal 1995 al 2003).

Prima di tornare, nel 2000, alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Genova, per ricoprire la cattedra di Diritto costituzionale comparato, nel 1997, la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pavia lo chiama ad assumere la titolarità della cattedra di Diritto costituzionale e successivamente anche di quella di Diritto pubblico comparato.

In questo torno di tempo Floridia all’impegno didattico affianca un’intensa attività tanto di ricerca che di organizzazione editoriale e scientifica: pubblica molteplici saggi e studi, progetta e coordina numerosi progetti di ricerca, svolge un ruolo tutt’altro che secondario sia nella nascita della rivista e dell’associazione di Diritto pubblico comparato ed europeo sia nella progettazione di un importante manuale di Diritto pubblico comparato (che una volta concluso e pubblicato per i tipi di Laterza risulterà a lui dedicato dai  curatori e dagli autori tutti).

La grande considerazione e stima che ha saputo ritagliarsi nell’ambito accademico italiano (grazie alla sua notevole ed eclettica erudizione combinata con un non comune tratto umano e una formidabile gentilezza) emerge anche dalla circostanza che nel 2003 – anno nel quale viene eletto al Consiglio direttivo dell’Associazione italiana dei costituzionalisti – è destinatario di un’ulteriore chiamata per trasferimento, questa volta a Milano, presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università statale, per ricoprire la cattedra di Diritto pubblico comparato. Nello stesso torno di tempo, sempre a Milano, inizia altresì ad impartire anche l’insegnamento, come professore a contratto, di Diritto costituzionale italiano ed europeo nell’Università “L. Bocconi”. La didattica milanese di questa fase, grazie alla sua straordinaria forza di volontà e alla completa dedizione che sapeva imporsi nei confronti dei “suoi” amatissimi studenti, non risulta significativamente pregiudicata dal duro male che lo attanaglia e lo porta via, ancor nel pieno del suo percorso umano e professionale, nel luglio del 2006.

Oltre alle tre accennate monografie, dalla sua grande laboriosità scientifica scaturiscono, come accennato, molteplici studi e saggi di notevole pregio. Molti di questi lavori, apparsi sulle principali riviste giuridiche e in qualificati volumi collettanei, risultano ora raccolti in due volumi: F. Sorrentino-(R. Orrù), Giuseppe G. Floridia Scritti minori (Giappichelli, 2008) e R. Orrù-L.G. Sciannella, Percorsi storici di un giurista (Giappichelli, 2008). Gli scritti così raccolti denotano la varietà degli interessi scientifici sapientemente praticati da G.G. Floridia, mostrando invero una molteplicità di centri di gravitazione tematica che vanno dal valore della Costituzione come documento fondativo di un ordine politico e come fonte all’ingegneria costituzionale applicata alle riforme, dall’autonomia parlamentare alla giustizia costituzionale, dalla “Costituzione europea” al principio di laicità e insegnamento confessionale nella scuola, dall’approfondimento delle problematiche della direzione politica nella Francia rivoluzionaria all’evoluzione del governo misto nell’evoluzione inglese, da problematiche puntuali di diritto pubblico, di diritto regionale e finanche di diritto amministrativo ad analisi di quadro sulle criticità del regime democratico e le “democrazie imperfette” in particolare.

Tra le sue altre opere, last but not least, si deve segnalare “Lex facit regem. Rex facit legem” (2005), un’antologia di “Documenti di storia costituzionale” (con svariati testi da lui stesso tradotti) espressamente qualificata “ad uso degli studenti”: simbolo della grandissima passione con cui Floridia coltivava il momento della didattica e delle tantissime energie da lui profuse nella ricerca di un sempre più proficuo rapporto con gli studenti. Un vero Maestro, sul piano didattico e scientifico, per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzare la sua contagiosa umanità.

Romano Orrù